Il paziente anziano oggi, causa le sue morbilità e la ampia disponibilità di farmaci per molte patologie, è curato con troppi farmaci. Uno studio dell’AIFA , analizzando tutte le prescrizioni farmaceutiche effettuate nel 2011 nella popolazione italiana anziana, ha dimostrato che più di 1,3 milioni di individui (11,3% della popolazione oggetto dello studio) assume 10 o più farmaci. (Onder G et al. High prevalence of poor quality drug prescribing in older individuals: a nationwide report from the Italian Medicines Agency (AIFA). J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2014; 69:430-7).
Un paziente affetto da patologie respiratorie, specialmente se anziano, probabilmente soffrirà di altre patologie e pertanto avrà bisogno di ricevere non solo i farmaci più appropriati per la sua patologia respiratoria, ma anche quelli necessari per le altre co-morbidità.
Ovviamente la terapia suggerita dalle Linee Guida per la patologia respiratoria in questione potrebbe non rappresentare la scelta migliore in presenza di associazione con altri farmaci.
Potrebbero determinarsi interazioni farmacologiche tali da portare ad una ridotta efficacia del farmaco o ad una insorgenza di reazione avversa.
Infatti, come dimostrato da ripetuti lavori, più farmaci vengono somministrati contemporaneamente più aumenta il rischio che possano risultare inappropriati nella prescrizione.
All’uopo basta citare il lavoro di Boyd et al (Clinical Practice Guidelines and quality of care for older patients with multiple comorbid diseases) apparso su JAMA nel 2005. Questo lavoro resta ancor oggi un caposaldo sull’argomento. Il suo obiettivo era quello di valutare l’applicabilità di linee guida (prodotte da società scientifiche internazionali entro il marzo del 2005) nel management di una signora anziana (79 anni) affetta da ipertensione, insufficienza cardiaca, angina stabile, fibrillazione atriale, ipercolesterolemia, diabete mellito, osteoartrosi, BPCO ed osteporosi.
Gli autori dimostrano che, applicando la miglior appropriatezza scientificamente possibile per ciascuna patologia, la signora deve ricevere la prescrizione di circa 20 farmaci che rendono non solo impossibile una buona aderenza, ma che creano i presupposti per potenziali interazioni che annullano l’effetto di alcuni medicamenti e che causano diverse reazioni avverse.
Alla luce delle suddette considerazioni il seguente progetto Formativo A Distanza si propone di affrontare le problematiche che insorgono quando un paziente , affetto da problemi respiratori cronici, deve essere curato per tali problemi in presenza di altre co-morbidità e di offrire al clinico delle opzioni terapeutiche con un ridotto potenziale di interazioni farmacologiche .
In particolare, verranno trattati i seguenti aspetti:
1. Cosa si prescrive nel nostro paese per le patologie respiratorie in pazienti affetti da polipatologie
2. Quali sono le migliori evidenze oggi per trattare adeguatamente i pazienti affetti da asma e BPCO
3. Quali sono i farmaci respiratori suggeriti dalle Linee guida che possono essere utilizzati con maggior sicurezza in associazione a farmaci assunti per altre patologie (cardiovascolari, ossee, artrosiche, gastrointestinali, neurologiche, ecc)
4. Quali sono i problemi che associazioni fra farmaci respiratori ed altri farmaci pongono al medico di medicina generale in rapporto alla appropriatezza ed alla aderenza.
5. Quali sono i potenziali vantaggi di farmaci respiratori, per i quali studi recenti hanno evidenziato caratteristiche innovative ma il cui profilo non è ben conosciuto ad una parte della classe medica, che presentano maggiore tollerabilità e minore potenziale di interazioni in presenza di co-morbidità.
6. Scelte terapeutiche potenzialmente più sicure e di pari efficacia si possono ritenere anche economicamente vantaggiose.