• Accreditato da
  • Partner
  • Con la sponsorizzazione non condizionante di

Presentazione

In Italia, le malattie respiratorie croniche, e in particolare la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO),  sono in costante aumento e rappresentano  la terza causa di morte (le malattie respiratorie divengono però la seconda causa se vi si include il cancro del polmone), e in questo ambito la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) mantiene  la posizione di maggiore rilevanza in termini di morbilità, mortalità e consumo di risorse socio-sanitarie, causando anche un pesante  impegno in termini di disabilità.

Alla base di questa vi sono, non solo una mancata prevenzione primaria ma anche una sottodiagnosi o diagnosi ritardata. Per ridurre sia la disabilità individuale sia il carico sul servizio sanitario nazionale vi è accordo generale sul fatto che si debba promuovere la diagnosi precoce della patologia; e, successivamente alla diagnosi, l’integrazione delle cure, di cui una parte essenziale è l’aderenza alla terapia.

Tali mezzi, suggeriti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità per la gestione di tutte le patologie croniche sono state fatte proprie anche dal piano sanitario nazionale (PSN) e dal piano nazionale della prevenzione (PNP).

Se correttamente implementati essi sono i mezzi ottimali per ridurre le inappropriatezze delle pratiche assistenziali, che rappresentano non solo un costo per la comunità ma anche un rischio per la persona. La diagnosi precoce, l’integrazione delle cure e l’aderenza alla terapia possono essere promosse attraverso la formazione professionale e l’implementazione delle linee guida e raccomandazioni specifiche ma a sua volta la formazione dovrebbe essere costruita sulla raccolta di dati inerenti al contesto, dato che troppo spesso nella programmazione delle azioni sistemiche si è obbligati a ricorrere a dati o stime provenienti da paesi diversi a lontani dal nostro. La diagnosi precoce favorirebbe un tempestivo approccio terapeutico (sia esso di semplice intervento preventivo che anche  di prescrizione farmacologica) che, quando impostato correttamente, offre buone possibilità di recupero clinico e funzionale. Al contrario, la diagnosi tardiva e l’inadeguatezza dell’intervento terapeutico fanno progredire la malattia verso livelli di sempre maggiore gravità in cui le possibilità di recupero sono alquanto ridotte. In queste condizioni aumentano anche i costi a causa di un maggiore utilizzo delle prestazioni sanitarie specie in regime di ricovero, della necessità di somministrazione continuativa dell’ossigeno e di importanti interventi riabilitativi, e del maggiore consumo di farmaci non solo respiratori, ma anche relativi alle comorbidità e complicanze, specie cardiovascolari, che in queste condizioni sono più frequenti.

La formazione professionale mirata alla corretta diagnosi e all’adeguato approccio terapeutico è il pilastro su cui si basa il miglioramento della pratica clinica.

Lo scopo di questo corso FAD, è proprio quello di migliorare le conoscenze in ordine alla corretta gestione diagnostico-terapeutica di una problematica ad alto valore sociale ed economico oltre che sanitario come la BPCO. Infatti in ogni modulo saranno trattate e commentate pubblicazioni di alto valore scientifico apparse nell’ultimo biennio su riviste internazionali di grande prestigio per una messa a punto di argomenti di vario carattere tutti relativi ad una migliore conoscenza e gestione della BPCO. In questo contesto saranno posti in rilievo aspetti clinico-funzionali, come la fenotipizzazione dei pazienti, necessari per una terapia individualizzata, l’impiego di diagnostiche funzionali respiratorie per raggiungere un’elevata precisione diagnostica, le particolarità terapeutiche con particolare riferimento ai pilastri della terapia di questo settore che sono rappresentati dai broncodilatatori, le possibilità riabilitative e quanto altro.

Programma

Modulo 1: Effetti della combinazione indacaterolo/glicopirronio (QVA149) sull’iperinsufflazione polmonare e sull’attività fisica in pazienti con BPCO moderata/grave: uno studio cross- over, randomizzato, controllato con placebo (Studio MOVE)

PREMESSA
La limitazione dell’attività fisica è frequente nella broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) ed è associata a peggioramento dello stato di salute, ad aumento dei ricoveri e della mortalità. I broncodilatatori a lunga durata d’azione, sia da soli che in combinazione, hanno dimostrato di migliorare l’intolleranza all’esercizio fisico. Tuttavia, nessuno studio è stato disegnato ponendo l’attività fisica come variabile primaria di esito.
Questo studio ha valutato l’effetto della combinazione fissa di indacaterolo/glicopirronio (IND/GLI), 110/50 μg una sola volta al giorno (OD), in confronto al placebo su iperinsufflazione polmonare (capacità inspiratoria [CI]) e attività fisica in pazienti con BPCO moderata/grave.
METODI
In questo studio cross over, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco e placebo-controllato, i pazienti hanno ricevuto una volta al giorno IND/GLI o placebo OD in due periodi di trattamento di 21 giorni ciascuno (washout di 14 gg tra i due periodi).
I pazienti arruolabili dovevano avere età ≥ a 40 anni, essere fumatori o ex fumatori ( ≥ 10 pack/years), con volume espiratorio forzato al secondo (FEV1) post-salbutamolo compreso fra 40% e 80% del predetto e FEV1/FVC (capacità vitale forzata) < 0,70.
Gli altri endpoint co-primari erano il miglior valore di capacità inspiratoria dopo 21 giorni e il consumo energetico medio quotidiano relativo all’attività fisica. Endpoint importanti secondari erano il numero medio di passi al giorno e la durata giornaliera di un’attività fisica almeno moderata. Altri endpoint secondari erano il valore massimo di CI e il FEV1 al giorno 1, e la CI e il FEV1 di valle (pre-dose)  dopo 21 giorni.
RISULTATI
Sono stati randomizzati in totale 194 pazienti (65,5% uomini, età media 62,8 anni e FEV1 medio 61,6% del predetto), di cui 183 (94,3%) hanno completato lo studio.
Rispetto al placebo, IND/GLI ha aumentato in maniera significativa la massima capacità inspiratoria dopo 21 giorni (differenza 202 mL, p < 0,0001), la spesa energetica per l’attività fisica (differenza 36,7 kcal/giorno, p = 0,040) e il numero medio giornaliero di passi (differenza 358, p = 0,029), con una tendenza al miglioramento della durata di un’attività di grado almeno moderato (differenza 4,4 min, p = 0,264). IND/GLI era stata associata a significativo miglioramento rispetto a placebo nel valore massimo di CI e di FEV1 al giorno 1, e dei valori pre-dose di CI e FEV1 dopo 21 giorni. L’incidenza di eventi avversi conseguenti al trattamento è stata del 22,8% con IND/GLI e del 22,9% con placebo.
CONCLUSIONI
In questo studio, in confronto al placebo, IND/GLI ha ridotto l’iperinsufflazione polmonare e, nonostante i pazienti non siano stati educati né abbiano ricevuto alcun consiglio sullo stile di vita da tenere, la combinazione IND/GLI ha migliorato il livello quotidiano di attività fisica. Questo suggerisce che la combinazione fissa IND/GLI può influire positivamente su due degli aspetti clinici più importanti nel trattamento dei pazienti con BPCO.

 

Modulo 2: Funzione respiratoria, declino del volume espiratorio forzato in 1 secondo e ricoveri per BPCO in oltre 44 anni di follow-up

L’utilizzo della funzione respiratoria basale per prevedere i ricoveri dovuti a broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la mortalità per tutte le cause e il declino della funzionalità respiratoria sono stati valutati nello studio di coorte “Men Born in 1914”.
La spirometria è stata effettuata all’età di 55 anni in 689 soggetti, in 392 dei quali l’esame è stato effettuato di nuovo all’età di 68 anni. La coorte è stata divisa in tre gruppi utilizzando il criterio del rapporto fisso (RF) e quello del limite inferiore di normalità (LLN): volume espiratorio forzato in 1 secondo (FEV1)/ capacità vitale (VC) ⩾70%, FEV1/VC <70% ma ⩾ LLN (RF+LLN−), e FEV1/VC <70% e In oltre 44 anni di follow-up, 88 uomini sono stati ricoverati per la BPCO e 686 sono morti.
I rapporti di rischio (95% IC) per l’incidenza di ricoveri dovuti a BPCO erano rispettivamente 4,15 (2,24–7,69) per RF+LLN− e 7,88 (4,82–12,87) per RF+LLN+ (riferimento FEV1/VC ⩾70%).
I rapporti di rischio di mortalità erano 1,30 (0,98–1,72) per RF+LLN− e 1,58 (1,25–2,00) per FR+LLN+.
Il declino aggiustato del FEV1 tra i 55 e i 68 anni d’età era più elevato per RF+LLN− e per RF+LLN+ rispetto al riferimento. Il 53% di quelli con RF+LLN− a 55 anni è transitato nel gruppo RF+LLN+ a 68 anni.
L’ostruzione al flusso aereo all’età di 55 anni è un importante fattore di rischio per successivi ricoveri per BPCO.
Nella pratica clinica il gruppo RF+LLN− dovrebbe essere attentamente valutato nell’ottica di futuri rischi e potenziali benefici derivanti da un intervento precoce e ciò è suggerito dall’aumentato declino del FEV1 in questo gruppo di pazienti.

 

Modulo 3: La Distanza percorsa con il Test del cammino per 6 minuti (6MWTD) come mezzo di stratificazione della Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva: i rilievi del COPD Biomarker Qualification Consortium

RAZIONALE: La distanza percorsa nel Test del cammino per 6 minuti (6MWTD) predice la mortalità nella broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
Non è chiaro se la variabilità nel tipo di studio eseguito (osservazionale o sperimentale) o nella sede limiti l’uso del test come strumento di stratificazione o misura di risultato per i trials terapeutici.
OBIETTIVI: Analizzare i dati originali estrapolati da diversi studi osservazionali di ampie dimensioni e da studi clinici randomizzati con i broncodilatatori per supportare la qualifica della 6MWTD come mezzo per lo sviluppo dei farmaci nella BPCO.
METODI: Sono stati inclusi nello studio i dati originali di 14.497 pazienti affetti da BPCO desunti da sei studi osservazionali (n = 9.641) e cinque sperimentali (n = 4.856), ognuno dei quali aveva esaminato oltre 100 pazienti con una durata superiore a 6 mesi. Sono stati misurati i dati geografici, antropometrici, il FEV1, la dispnea, le comorbidità e il punteggio relativo allo stato di salute. Sono state valutate le associazioni fra il test 6MWT e la mortalità, le ospedalizzazioni e le riacutizzazioni, aggiustati per tipo di studio, età e sesso. Le soglie per la previsione degli esiti sono state calcolate usando le curve ROC (receiver operating characteristics). Per verificare la responsività del test come misura di esito sono state analizzate le variazioni della 6MWTD dopo trattamento con broncodilatatori per via inalatoria e riduzione chirurgica del volume polmonare.
MISURE E PRINCIPALI RISULTATI: La distanza percorsa con il 6MWT era significativamente inferiore in coloro che non sono sopravvissuti, nei ricoverati o nei riacutizzati rispetto a quelli che non hanno avuto eventi significativi a 6, 12 o più di12 mesi. A questi intervalli di tempo l’area sotto la curva ROC della 6MWTD per predire la mortalità era rispettivamente pari a 0,71, 0,70, e 0,68, e invece 0,61, 0,60, e 0,59 come predittiva di ricovero. Dopo il trattamento, la 6MWTD non era diversa fra placebo e broncodilatori ma aumentava dopo la riduzione chirurgica del volume polmonare rispetto alla terapia medica. Le variazioni relative tipologia di studio (osservazionale o terapeutico) o alle sedi non alterava la capacità della 6MWTD di predire i risultati.
CONCLUSIONI: La 6MWTD può essere usata per la stratificazione dei pazienti con BPCO in studi clinici o sperimentali finalizzati a modificare il tasso di riacutizzazioni, ricoveri e mortalità

Informazioni

Obiettivo formativo

3 - Documentazione clinica. Percorsi clinico - assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza - profili di cura

Mezzi tecnologici necessari

Per la fruizione e l'accesso al corso FAD saranno necessari un computer (Windows o Mac) dotato di connettività internet, di un browser di navigazione standard (Internet Explorer, Firefox, Chrome, Opera, Safari) e di un programma per l'apertura e la lettura dei file PDF (per esempio: Adobe Acrobat Reader)

Procedure di valutazione

Questionario (obbligatoriamente a risposta multipla e doppia randomizzazione)

Responsabili

Responsabile scientifico

  • Fernando De Benedetto
    Medico Chirurgo specialista in Malattie dell’apparato respiratorio Direttore dell’U.O.C. di Pneumologia dell’Ospedale di Chieti
    Scarica il curriculum

Docente

  • Claudio Maria Sanguinetti
    Medico Chirurgo specialista in Malattie dell’apparato respiratorio, già Direttore UOC di Pneumologia Ospedale S.Filippo Neri, Roma
    Scarica il curriculum

Elenco delle professioni e discipline a cui l'evento è rivolto

Medico chirurgo

  • Allergologia ed immunologia clinica
  • Ematologia
  • Geriatria
  • Malattie dell'apparato respiratorio
  • Medicina del lav. e sicurez. degli amb. di lav.
  • Medicina dello sport
  • Medicina fisica e riabilitazione
  • Medicina generale (Medici di famiglia)
  • Medicina interna
  • Patologia clinica
leggi tutto leggi meno