L’osteoporosi è una malattia ossea che provoca l’indebolimento dello scheletro con conseguente aumento del rischio di frattura. La malattia si manifesta in genere con l’avanzare dell’età e non è un problema esclusivo del sesso femminile, potendosi manifestare anche nei maschi dove, proprio perché meno attesa, è di solito diagnosticata molto tardivamente.
Può essere una conseguenza di molte malattie, specie di quelle reumatologiche infiammatorie e viene favorita dall’uso di molti farmaci, tra cui quello più comune è certo il cortisone. Il numero delle fratture è impressionante. In Europa ogni anno ci sono oltre 3.500.000 fratture in soggetti ultracinquantenni. Questo in Italia si traduce in circa 90.000 fratture di femore e 70.000 fratture vertebrali cliniche all’anno, che senza contare le altre possibili fratture, significa praticamente 20 fratture ogni ora.
Le conseguenze di questa “epidemia continua” sono impressionanti non solo in termini di perdita della qualità di vita e dell’autonomia personale ma anche, e soprattutto, in termini di mortalità: circa 5500 pazienti all’anno in Italia (1 ogni 40 fratture femorali e/o vertebrali)! La spesa indotta dalle fratture di femore è addirittura superiore a quella dei costi necessari per gli infarti del miocardio.
Oggi fortunatamente abbiamo a disposizione farmaci validi e sicuri. L’obiettivo è quello di saper identificare mediante gli strumenti a nostra disposizione quali siano i soggetti più a rischio, quelli in cui il trattamento sarà efficace senza incidere sulla
già critica spesa sanitaria regionale e nazionale.
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