L’impiego della terapia anticoagulante è molto diffuso e consolidato nella pratica clinica ed è molto efficace per la prevenzione e cura sia della fibrillazione atriale (FA) che del tromboembolismo venoso (TEV)
La FA è una condizione di frequente riscontro che aumenta di 5 volte il rischio di ictus, il cui impatto socio-economico è crescente in relazione alle cure, ricoveri e disabilità che ne derivano.
Anche il tromboembolismo venoso (TEV) è una malattia di particolare rilevanza clinica. Ogni anno si verificano circa 100 nuovi casi di trombosi venose ogni 100.000 Persone. Dopo decenni nei quali il trattamento è stato rappresentato da eparine e antagonisti della vitamina K sono stati resi disponibili i NOAC, nuovi anticoagulanti orali. Questi rappresentano una novità terapeutica e, oltre ad avere un profilo di efficacia e sicurezza almeno pari agli anticoagulanti tradizionali, semplificano anche notevolmente la gestione della terapia.
In un contesto in continuo aggiornamento, si rende quindi necessario un confronto aperto tra gli specialisti del settore, per individuare l’approccio terapeutico più appropriato in base alle evidenze scientifiche più solide.