L'aumento dell'età media della popolazione dei nostri territori comporta parallelamente un incremento del numero di pazienti comorbidi. Molti di questi soffrono di sintomatologia riferibile a patologia prostatica (benigna o maligna) o sono portatori di catetere vescicale per ritenzione urinaria oramai scompensata. Il trattamento urologico di questi pazienti costituisce spesso un dilemma, tra la necessità di alleviare disagi, segni e sintomi ed il doveroso rispetto della fragilità dell'organismo. A questa tipologia di pazienti l'Urologia è oggi chiamata a fornire risposte mediante l'impiego di tecniche nuove, caratterizzate tutte da una mini-invasività spinta con l'obiettivo se non della guarigione, di restituire il paziente al suo territorio con la migliore qualità di vita e la minore complessità assistenziale possibili.
Il razionale scientifico nasce dall'esigenza di rispondere alle reali necessità di aggiornamento e conoscenza della medicina del territorio per le nuove tecniche di approccio al paziente con problemi urologici, per poter offrire in condivisione un percorso di cura al malato fin dal primo momento in cui manifesti il suo disagio al proprio curante. L'aggiornamento sulle nuove tecniche disponibili faciliterà per lo specialista e per il medico di medicina generale l'inquadramento del percorso clinico da proporre al paziente con problemi urologici.