La comunità scientifica ha evidenziato come l’infezione da coronavirus si caratterizzi spesso anche con manifestazioni cutanee, più o meno tipiche, che si producono prevalentemente a livello del tronco o a livello acrale come le dita dei piedi. La sintomatologia cutanea associata all’infezione da coronavirus è generalmente di lieve entità e, dal punto di vista clinico, non desta preoccupazioni, tuttavia, può rappresentare un segno utile e da valorizzare a fini epidemiologici e di guida verso una diagnosi precoce di COVID-19 soprattutto in soggetti pauci- e asintomatici. L’esperienza nazionale ed internazionale dei mesi precedenti ha contribuito alla identificazione tempestiva della malattia, anche attraverso la spia dei sintomi cutanei, in questa fase 2 e, soprattutto, per il futuro. Oltre a questo nuovo importante ruolo nella diagnosi precoce del COVID-19, il dermatologo resta lo specialista di riferimento per tutti quei pazienti, con patologie dermatologiche croniche in trattamento con terapie immunosoppressive e/o biologiche immunomodulanti, per i quali l’avvento di questo nuovo virus suscita, spesso, comprensibili ansie e preoccupazioni legate soprattutto alle terapie in uso.Il questo contesto, questo webinar ECM “Aggiornamento in tema di trattamento della psoriasi nella fase 2 COVID” si prefigge di approfondire e analizzare in un approfondito ed interattivo dibattito
- il rischio infettivo da Covid nei pazienti con psoriasi
- la condivisione di una strategia comune di indagini diagnostiche per identificare la possibile infezione da Covid, nei soggetti in cui la terapia sistemica è l’indicazione più appropriata
- l’identificazione e condivisione di un precoce trattamento della psoriasi, quale prevenzione di possibili comorbilità
- discutere i criteri di scelta tra le diverse classi di farmaci biologici per la psoriasi