Lo scorso 11 marzo 2020 l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato la COVID-19 (coronavirus disease 2019) una pandemia in quanto ha raggiunto livelli allarmanti di diffusione nel mondo e di gravità. Il pato- geno alla base della malattia è un β-coronavirus a RNA, capsulato identifi- cato come SARS-CoV-2 (severe acute respiratory syndrome coronavirus 2) responsabile di un’infezione con sintomatologia tipicamente respiratoria che, soprattutto nei soggetti anziani e/o con quadro clinico complicato dalla presenza di altre patologie, può manifestarsi in forma severa con necessità per il paziente di essere sottoposto a ventilazione artificiale fino all’intubazione e all’accesso alla terapia intensiva.
La comunità scientifica ha recentemente evidenziato come l’infezione da coronavirus si caratterizzi spesso anche con manifestazioni cutanee, più o meno tipiche, che si producono prevalentemente a livello del tronco del paziente; in particolare la SIDeMaST (Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse) ha dato egida a un progetto multicentrico con il fine di classificare i diversi tipi di manifestazioni cutanee del virus (tra cui vescicole simili alla varicella, quadri vasculitici, lesioni di colorito rosso vinoso agli arti inferiori, fino alle meno diffuse eruzioni orticarioidi). La sintomatologia cutanea associata all’infezione da coronavirus è generalmente di lieve entità e, dal punto di vista clinico, non desta preoccupazioni, tuttavia, può rappresentare un segno utile e da valorizzare a fini epidemiologici e di guida verso una diagnosi precoce di COVID-19 soprattutto in soggetti pauci- e asintomatici. L’iden- tificazione tempestiva della malattia, anche attraverso la spia dei sintomi cutanei, può costituire una preziosa arma per la fase 2 e per il futuro. In questo senso la strada del teleconsulto dermatologico può rappresentare un supporto determinate all’attività di altri specialisti, quali virologi e pneu- mologi, più pesantemente coinvolti nella gestione dei pazienti COVID-19.
Oltre a questo nuovo importante ruolo nella diagnosi precoce del COVID-19, il dermatologo resta lo specialista di riferimento per tutti quei pazienti, con patologie dermatologiche croniche in trattamento con terapie im- munosoppressive e/o immunomodulanti, per i quali l’avvento di questo nuovo virus suscita, spesso, comprensibili ansie e preoccupazioni legate soprattutto alle terapie in uso. A questo proposito SIDeMaST ha pubblicato specifici vademecum per gli affetti dalle diverse patologie dermatologi- che croniche, in particolare, quello per i pazienti con psoriasi cutanea e/o artropatia psoriasica li tranquillizza dicendo che NON è necessario sospen- dere la terapia in corso e di rivolgersi al dermatologo della struttura di rife- rimento per eventuali particolari dubbi o perplessità riguardo agli atteggia- menti da tenere in questa particolare situazione di emergenza sanitaria.
Il questo contesto il corso ECM “COVID-19, approfondimenti dermatologici e scenari futuri” si prefigge di approfondire e analizzare:
_ le manifestazioni dermatologiche da COVID-19 in un’ottica di migliora- mento della gestione globale dei pazienti
_ l’entità del rischio, per la popolazione con patologie dermatologiche cro- niche quali la psoriasi, di contratte l’infezione da coronavirus in relazione alla terapia in uso.