Le vasculiti dei grossi vasi (LVV) colpiscono ogni classe di età e sono responsabili, se non riconosciute, di gravi sequele e di elevata mortalità. Comprendono l’arterite gigantocellulare (GCA), più frequente e tipica dei soggetti di età superiore ai 50 anni e l’arterite di Takayasu, caratteristica dei giovani. La diagnosi precoce è fondamentale per prevenire complicanze ischemiche irreversibili, in particolare la cecità nella GCA. Il sospetto clinico di GCA rappresenta una delle emergenze in reumatologia. L’introduzione di cliniche fast-track con l’ausilio dell’ecocolordoppler per la rapida valutazione dei soggetti inviati per sospetto di GCA ha permesso di ridurre del 90% il rischio di cecità. Questa modalità è in crescente espansione e permetterà di modificare la prognosi a lungo termine della patologia. Anche altre vasculiti sistemiche, che colpiscono vasi di medio e piccolo calibro come le vasculiti ANCA-associate, sono responsabili, se non prontamente riconosciute, di gravi sequele ed elevata mortalità. La diagnosi precoce in questo contesto è un fondamentale determinante della prognosi a lungo termine. Un’attenta analisi dei dati anamnestici ed un approccio multidisciplinare, comprendente l’ausilio di esami di laboratorio, metodiche di imaging e esami istologici, permettono di giungere ad una diagnosi tempestiva avviando il più precocemente possibile il trattamento volto a preservare la funzionalità d’organo, evitare complicanze permanenti e migliorare la sopravvivenza del paziente.
In questo modulo si porrà attenzione ai percorsi clinico-strumentali che possono portare alla diagnosi precoce delle LVV e delle vasculiti ANCA-associate.