La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia più diffusa in ambito clinico, con una prevalenza che oscilla tra lo 0.4% e l’1% nella popolazione generale e che aumenta in modo esponenziale con l’avanzare dell’età. Partendo dall’età di 50 anni, la prevalenza della FA raddoppia per ogni decade di vita successiva: dallo 0.5% nella decade compresa tra 50 e 59 anni, si passa al 5-7% nella decade compresa tra 70 e 79 anni, per passare infine all’8-10% nella fascia di età >80 anni2.
I dati di outcome degli studi registrativi dei DOAC dimostrano come rispetto agli antagonisti della vitamina K questa nuova classe di farmaci abbiano un beneficio clinico netto superiore, mantenendo però alcune differenze nella classe per quanto riguarda la popolazione con età avanzata. Negli ultimi anni sempre maggiori evidenze e dati real world stanno affacciandosi e confermano la buona gestione clinica dei pazienti anziani con i DOAC.
La gestione di pazienti complessi rappresenta ad oggi un modello di lavoro integrato tra specialisti e medici di medicina generale, dove lo scambio di informazioni ed il coordinamento delle varie figure coinvolte è fondamentale per ottimizzare i risultati terapeutici ed utilizzare in modo razionale le risorse disponibili. Attualmente le farmacoterapie di prevenzione del rischio cardio-cerebrovascolare e fibrillazione atriale, pur sostanzialmente efficaci, hanno aspetti talora difficili nel contesto della gestione della pratica clinica.
Sono stati individuati argomenti che ancora oggi rappresentano un punto di discussione del paziente complesso, una serie di casi clinici verranno presentati e discussi in modo tale che lo specialista possa spiegare e condividere con il medico di medicina generale le sue scelte e le sue strategie terapeutiche per una gestione integrata ottimale.