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Presentazione

Le fratture da fragilità, manifestazione tipica di una condizione di osteoporosi, rappresentano un’emergenza di salute pubblica in Italia, che ad oggi non ha trovato adeguate risposte.
A confermarlo sono i recenti dati pubblicati dalla International Osteoporosis Foundation: 4 milioni di italiani, con età superiore ai 50 anni, sono colpiti da osteoporosi (3,2 milioni le donne e 0,8 milioni gli uomini); il rischio di subire una frattura da fragilità in particolare nelle donne con età superiore ai 50 anni è del 34%; si stima che in Italia, nel corso del 2017, si siano verificate 560.000 fratture da fragilità , senza contare le numerose fratture vertebrali che solo in piccola parte vengono diagnosticate o registrate; le fratture da fragilità causano disabilità, riduzione della qualità di vita, necessità di assistenza, oltre ad aumentare il rischio relativo di mortalità. L’incidenza di fratture da fragilità nei prossimi 10 anni crescerà del +22,4% (2030: 690.000 fratture); 9,4 miliardi di euro, sono i costi sanitari generati dalle fratture da fragilità in Italia, con un aumento stimato del +26,2% nei prossimi 10 anni (2030: 11,9 miliardi di euro).
Nonostante sia noto che una pregressa frattura da fragilità, specie se recente, sia un’importante predittore di nuove fratture, attualmente il 75% dei pazienti non ricevono un trattamento farmacologico in prevenzione secondaria ed a ciò conseguono recidive in gran parte in realtà prevenibili. Molteplici fattori, oltre alla densità minerale ossea, condizionano il rischio di rifrattura. L’attuale nota 79 dell’AIFA ne considera molti, riconoscendo l’opportunità di un trattamento farmacologico specie in prevenzione secondaria. Sono disponibili anche algoritmi per la valutazione integrata dei molteplici fattori di rischio di frattura ed altri sono in via di sviluppo. Esistono da tempo anche linee guida, tra cui quelle della SIOMMMS, sul corretto inquadramento diagnostico terapeutico del paziente con osteoporosi, ma mancano tuttora linee guida specifiche, percorsi e servizi dedicati per il paziente con frattura da fragilità, che indichino chiaramente il ruolo dei MMG e degli Specialisti nell’affrontare in maniera appropriata e coordinata questo problema.
Scopo di questo primo Corso FAD SIOMMMS è fornire ai Medici un aggiornamento sulle conoscenze e sui recenti metodi più idonei per l’identificazione del paziente ad elevato rischio di rifrattura.

 

Programma

  • Introduzione M.Rossini
  • Il problema delle fratture da fragilità: epidemiologia ed impatto clinico, economico e sociale S.Giannini
  • I fattori di rischio di rifrattura D.Merlotti
  • Update sul ruolo della Bone Mineral Density (BMD) C.Cipriani
  • Update sul ruolo dei fattori di rischio indipendenti dalla BMD I.Chiodini
  • La nota 79 per la prevenzione secondaria M.Di Monaco
  • Algoritmi per la valutazione del rischio di frattura D.Gatti
  • Fracture Liaison Service e PDTA per il paziente con fratture da fragilità L.Cianferotti
  • Sintesi e Conclusioni M.Rossini

Informazioni

Obiettivo formativo

3 - Documentazione clinica. Percorsi clinico-assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza - profili di cura

Mezzi tecnologici necessari

Per la fruizione e l'accesso al corso FAD saranno necessari un computer (Windows o Mac) dotato di connettività internet, di un browser di navigazione standard (Internet Explorer, Firefox, Chrome, Opera, Safari) e di un programma per l'apertura e la lettura dei file PDF (per esempio: Adobe Acrobat Reader)

Procedure di valutazione

Questionario (obbligatoriamente a risposta multipla e doppia randomizzazione)

Attenzione: la nuova normativa ministeriale in vigore dal 01/07/2019 prevede che:

  • nei moduli formativi del corso è presente un tempo minimo di fruizione (visibile in alto a dx). Prima di tale lasso di tempo non è possibile passare al successivo step formativo (sia esso un questionario o un altro modulo formativo). Il timer viene attivato solo quando la finestra è attiva. Il tempo non viene calcolato quando si aprono altri programmi e/o finestre, oppure quando parte un salvaschermo
  • in caso il discente non superi il test di valutazione dovrà ripetere il percorso formativo dall'inizio
  • numero massimo di tentativi a diposizione: 5
  • soglia di superamento: 75% delle risposte corrette

Responsabili

Responsabile scientifico

  • MAURIZIO Rossini
    Direttore Unità Operativa Complessa di Reumatologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Docente

  • Iacopo Chiodini
    PROF. ASSOCIATO E DIRETTORE SCUOLA ENDOCRINOLOGIA E DI SC ENDOCRINOLOGIA UNIV. DI MILANO E OSP. NIGUARDA
  • Luisella Cianferotti
    PROFESSORE ASSOCIATO ENDOCRINOLOGIA UNIVERSITÀ DI FIRENZE E CTO MALATTIE METABOLISMO OSSEO AOU CAREGGI FIRENZE
  • Cristiana Cipriani
    RICERCATORE MEDICINA INTERNA - LA SAPIENZA ROMA E UOC MED INTERNA
  • Marco Di Monaco
    DIRIGENTE MEDICO CENTRO SPECIALISTICO OSTEOPOROSI E MALATTIE METABOLICHE OSSO PRESIDIO SAN CAMILLO TORINO
  • Davide Gatti
    PROF. AS. REUMATOLOGIA E MEDICO UO REUMATOLOGIA AMBULATORIO POLISPECIALISTICO - UNIVERSITA' DI VERONA AOU INTEGRATA VERONA
  • Sandro Giannini
    Professore Ordinario - UOC Clinica Medica 1 - Azienda Ospedale Universtà di Padova
  • Daniela Merlotti
    Dip di Scienze Medico Chirurgiche e Neuroscienze, Univ. di Siena – Div. di Genetica e Biologia Cellulare - Siena
  • MAURIZIO Rossini
    Direttore Unità Operativa Complessa di Reumatologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona

Elenco delle professioni e discipline a cui l'evento è rivolto

Medico chirurgo

  • Endocrinologia
  • Geriatria
  • Medicina fisica e riabilitazione
  • Medicina interna
  • Ortopedia e traumatologia
  • Reumatologia
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