I vari Sistemi Sanitari Regionali, facendo proprie le direttive del Governo Centrale, stanno, di fatto, interpretando i cambiamenti epidemiologici delle malattie cardiovascolari.
Infatti da un modello anni ’90 essenzialmente basato su Aziende Ospedaliere organizzate per le “acuzie” si stanno adattando alla gestione delle cronicità, delle comorbilità, e delle problematiche correlate alle disabilità dovute all’età sempre più avanzata. Il modello che si va delineando deve necessariamente trovare una integrazione con il territorio. Il nuovo orizzonte epidemiologico comporta che la presa in carico non è più “della malattia” ma del “paziente” e le modalità di cura implicano la necessità di una integrazione multidisciplinare tra cardiologo, internista e MMG che devono fare fronte unico e sperabilmente parlarsi e collaborare. D'altronde i progressi diagnostico-terapeutici in ambito cardiovascolare si susseguono con una rapidità tale che spesso, per taluni, è difficile “star dietro” e metabolizzare pubblicazioni scientifiche, evidenze da grandi registri, conferme di efficacia e fattibilità nel “mondo reale” di farmaci innovativi. Da queste considerazioni l’idea di chiamare a raccolta alcuni tra i più autorevoli esponenti del mondo cardiologico italiano e provare a porre un punto fermo e condiviso su aspetti terapeutici innovativi e/o controversi del nostro agire clinico quotidiano.
In questa X edizione de “Le Relazioni Pericolose” la novità è la scelta di non fare “Letture Magistrali”, infatti lo spessore e la competenza dei relatori, tutti meritevoli, avrebbero reso la scelta enormemente difficile. Implementare gli incontri con gli esperti (assegnando a tutti 15’) favorirà, mi auguro, una discussione interattiva che è il valore aggiunto di ogni meeting. Il mio augurio è che ciascun partecipante possa fare propri concetti e suggerimenti utili a dissipare i molti dubbi che quotidianamente si presentano nella nostra meravigliosa professione.
Certo di rivedervi il prossimo anno vi ringrazio per la partecipazione
Gennaro Cice